Ciàpa el camel, ciàpa la barcheta, e te turnèt a cà...

Eh sì, è in occasioni come queste che mi sento veramente l'alieno della kumpa. Su messenger i contatti dei "soliti" amici latitano, provo a fare un paio di telefonate ma nessuno risponde (mi sembro un po' Gae l'altra sera...pooooveroo!). Tutti a casa dunque! E io, alle 19:49 sono ancora in ufficio, la signora delle pulizie sta svuotando i cestini, il capo (mio padre, n.d.a.) uscendo ha spento tutte le luci tranne quelle sopra la testa mia e dei miei amici/colleghi. Sto aspettando che un napoletano faccia il suo lavoro (lo farà? di Venerdì Santo? mah...) per permettere a me di far lavorare un altro napoletano. Lo so, è ridicolo, stupido, incomprensibile. Un po' meno visto che comunque anche gli altri qui stanno lavorando e poi andremo tutti insieme a ubriacarci in qualche bar. Però l'assurdo è che ora sono quasi solo quivi in Milan. Chi è Manchester, chi a Troia, chi a Massafra, chi a Foggia (e scusate se dimentico qualche amena località, non me ne vogliate), solo la mia coinquilina ha fatto traslocare i suoi e la loro cucina in viale Brianza, e solo i fratelli delle Tenebre sono rimasti in quel di Viganò4.
Un po' vi invidio, perchè tornare a casa quando si vive lontani ha sempre un gusto particolare -anch'io ho vissuto a ben 450km di distanza, ciò!-, un po' anche no visti i pullmann della speranza che vi portano laggiù! Mado'....poveraitalia!
Tutto questo preambolo per augurare a voi, alle vostre famiglie, ai vostri amici una buona Pasqua, e spero di rivedervi più risorti che mai da queste parti asap (As Soon As Possible, me l'ha scritto il mio papà in una mail oggi e ci stavo rimanendo secco dal ridere...).
Ciao amici sparsi per l'Italia, l'Europa, il Mondo. Vi abbraccio!