mercoledì 12 maggio 2010

Storie varie di emigranti

Buondi garcon, in qualità di emigrante vi posto una storia esilarante d'un altro avventuriero emigrato in terra d'Albione. Per rispetto della Privacy, il protagonista di questa storia é il signor Fiordo Peltro.
A voi!


"una delle cose che mi ha provocato non pochi problemi dal mio arrivo a londra è sto cazzo di materasso di merda che mi ritrovo.
In pratica non è che è vecchio, consumato o scoffato o cose simili. E' proprio che è di una qualità di merda. Indomma è fatto in maniera tale che senti tutto non appena ti si siedi o sdrai sopra. Ma non è che si sentono le molle, no. Il cazzo è che come se fosse fatto in questa astrusa maniera: una quantità di gommapiuma e/o altro materiale sintetico e moderno atto a sostituire la gloriosa e oramai mandata in pensione lana tradizionale, contenuta in una specie di rete metallica. Sta cazzo di rete è però talmente spessa che la sensazione che si prova quando ci si sdraia sul materasso in quesitione è quella di dormire su una pila di scatolette di tonno. Si, si sentono tutta una serie di spigoli nella schiena e se si prova a dormire a pancia in giù è peggio ancora. In base a dove accumuli il peso, le "scatolette" si smuovono leggermente andando a creare una specie di voragine in cui piombano le tue articolazioni, creando un effetto sfrego/consumo alle giunture/frattaglie cadute nel buco nero autocreatosi.
Dopo una paio di notti di attento studio (che hanno coinvolto solo me dato che sandro protetto dal suo confortevole e full optional strato adiposo proclama di non avere alcuno dei problemi summenzionati!)l'unica soluzione possibile mi è sembrata quella di dormire avvolto a mo di insaccato nel piumino.In pratica il procedimento a cui mi sottoponfgo tutte le sere è quello di sdraiarmi sul e non sotto il piumino, e fare un completo giro di 360 gradi in modo da trovarmi completamente "insalamato" nel piumino stesso. In tale maniera creo una sorta di sacco a pelo artificiale che ha lo sgradevolissimo problema di non lasciarmi la mobilità degli arti, ne inferiori ne suepriori. In pratica mi ritrovo nella situazione dei lattanti di qualche decennio fa, che venivano avvolti dalle prorpie mamme nelle famose fascie (almeno così funzionava dalle mie parti, un pò come gesù bambino nel presepio ecco, giusto per intenderci). Tale posizione non mi lascia praticamente la possibilità di muovere le braccia e le gambe dicevo, e quindi spesso, se mi sveglio nel cuore della notte (aiutato in questo dal compagno di stanza che a volte sembra essere posseduto dallo spirito di una mandria di foche monache nella stagione dell'amore il che lo spinge a perpetuare nel cuore della notte londinesi strazianti e commoventi nonchè baritosopranali suoni guttudiaframmali che alcuni volgari personaggi potrebbero scambiare per un triviale "russare")non ho percezione alcuna della zona del letto in cui mi trovo. Questa notte mi sono ritrovato proprio nella situazione appena descritta. Mi sveglio e avverto di essere sull'orlo del letto, a pochi centimetri in pratica dalla caduta. Decido di compiere con un colpo di reni degno del miglior nardelli un colpo di reni che mi permetta di compiera una rotolamento su me stesso di circa 270 gradi in modo da appoggiare la mia schiena inizialemnte contro il letto, contro la parete che delimita l'altro lato del letto. Qualcosa deve essere andato storto però, magari il cibo pesante ingurgidato o magari il sidro tracannato durante la cena sempre aizzato dal megafono delle succitate foche monache mi ha tratto in inganno. Io già mi trovavo praticamente in prossimità dell'orlo del letto delimitato dalla parete (che separa la nostra camera da quella della coinquilina, bona e pure lesbica a quanto pare (si spera almeno nella bisessualità e forse si sono aperti spiragli in tal senso(a riapro parentesi nel senso che pare non disdegnare il vecchio, sano e convenzionale membro maschile))).
Solo dopo però essermi dato oramai la spinta verso il rotolamento laterale ho realizzato, grazie alla luce che penetrava nella stanza dalla finestra, in quale grave errore di posizionamento fossi incappato. Immediatamente il mi istinto di conservazione mi ha fatto protendere in avanti le mani per pararmi dall'inesorabile colpo conro il muro a cui ero destinato. Purtroppo vanamente. La posizone da insaccato necessaria per non avvertire le scatolette di tonno sotto le mi scapole mi ha impedito naturalmente di pararmi dal colpo. L'unica cosa che sono riuscito a fare è stato sporgere il collo, unica protuberanza che potessi far uscire dal cilindro del salame che io stesso costituivo, in modo da attutire il colpo. L'unica cosa che sono riuscito a provocare è stata una solenne e perentoria capocciata, uno schianto pieno e senza freni inibitori fronte-parete (e voi sapete se si parla della mia fronte di che superfice stiamo parlando eh!). Sdump. E' stato semplicemente questo il rumore che ho provocato.
Un suono sordo, rimbombante e profondo, come di un peso che cozza contro un corpo vuoto e ampio che funge da cassa di risonanza. Non mi sono fatto male per un cazzo, ma in compenso sto ancora chiedendomi se il corpo ampio e vuoto (che funge da cassa di risonanza tanto per intenderci)sia quella fottuta parete o la mia cazzo di testa vuota. Mortacci sua!"

2 commenti:

parzialmentesobrio ha detto...

considerando che al buon fiordo ancora un po' stanno per dare il passaporto britannico, a quando risale questa storiella? 2006? 2007?
e cmq lo stile è esageramente viafavretto!!

ilmaestrofromuk ha detto...

direi semplicemente esilarante!