martedì 2 marzo 2010

Usi, costumi e vicissitudini

Qualche attimo di quiete, dopo una zuppa calda di legumi, tra una pagina e un'altra di un buon libro di Saramago che volge ormai al termine. Un tribolato weekend andato, reo di avermi ritrascinato per 48 ore tra le braccia del mondo che è stato mio fino a settembre e che sarà, con o senza distanze. Ho ritrovato Noi, con le nostre storie cicliche, relazioni come montagne russe che salgono e scendono, ma poi ci ritroviamo tutti a terra, con la testa che gira.
Una cena, due, una passeggiata, la metro, il portinaio, 2 chiacchiere sul balcone con una sigaretta in mano, la visita, il torpore, il sorriso, la voglia di programmare qualcosa di bello, un trullo o una spiaggia, una regione o un paese esotico.
Come sempre, come nuovo, come nuove le vite che rinascono tutti i giorni.
Una sorpresa per riunirsi, magari succede sempre più di rado tra un naviglio, un circoletto un cinema o una festa di 29 o 30 o 40 anni
una sorpresa per stare insieme, perchè non è eclatante il piacere, il piacere è tale se si ripete. E ci siamo ripetuti, in fondo.

Replay, play, fast-forward, rewind.
E ancora play, play, play.

Grazie
Gigio

2 commenti:

jemsuperstar ha detto...

Bello bello!!! smack!!!!

ilmaestrofromuk ha detto...

come direbbe Renato parafrasando i Black Eye Pease:
e due! e due! e due due due!

Ci vediamo a Paris!