prima di andare finalmente a letto, ieri dopo un weekend gitaiolo tra borghi medioevali e ville settecentesche, gli ultimi pensieri erano dedicati all'eco di pensieri che affollano la mia mente nei momenti di solitudine.
partendo proprio da questo sabato, quando dopo una serie di notti @ work mi sono svegliato relativamente presto per aiutare angiegirl a prenotare il suo biglietto per l'altra parte dell'oceano -contro il pronostico di tutti! brava angie!- e alla fine mi sono ritrovato a passeggiare per le vie di bergamo (pota!). felice, magari non proprio spensierato, ma contento. o come ieri domenica, che avrei dedicato ad un giro in moto che sogno da mesi e alla fine eccoci a girare per il lago di como in doppiacoppia. o quando ho ceduto il mio motorello a gaetano per coronare la mia passione per i motori, le due ruote e la velocità acquistando il mio piccolo gioiellino tutta grinta e occhi a mandorla. o quando l'idea aleatoria di comprare una casa invece che pagare i futuri studi della figlia del padrone di Casargonne si è concretizzata in un bilocale in viale Monza90 (eh sì, mancano "solo" il rogito e 20 anni di mutuo e sarò un proprietario di una casa vera!).
di poco conto o serie ce siano, che si tratti di spendere 3,60 per andare a verdello o 150mila per un appartamento, queste scelte mi sono venute incontro, quasi io le avessi chiamate senza magari troppa convinzione, e loro scodinzolando mi hanno raggiunto, trovandomi pronto -più o meno- a cavalcarle. ho detto tanti sì, ho cambiato rotta senza girare il timone, come quando sciando curvo solo guardando un punto nella neve, in maniera automatica, d'istinto, di riflesso.
sento che i passi che ho fatto hanno una loro logica che azzarderei definire giusta, ma mi ritrovo con una vita da grande quando grande non mi ci sento affatto. ieri confidandomi con renato mi ha ricordato che non mi è ancora permesso crescere, non finchè la sua trasformazione non sarà completata :)
in questo periodo è come se fossi seduto su un masso a guardare me stesso vivere. commento le mie scelte, le approvo le critico, vado avanti senza fermarmi quasi la cosa non mi riguardasse davvero.
non so se sia il canto del cigno della mia adolescenza spalmata su trentanni o il rifiuto estremo di essere diventato grande, so solo che il non sentirmi completamente felice e a mezzo metro da terra mi trascina pesantemente nella terra dei dubbi e delle paure. e invece che un uomo deciso tipo denim, mi sento ancora quel bambino che per giocare s'è allontanato in un territorio sconosciuto. solo che allora non mi curavo affatto di nulla, oggi mi rannicchio e sbircio per vedere se arriva il lupo cattivo.
3 commenti:
Caro Andre,
mi congratulo con la tua scelta.
Vorrei dirti però di non farti troppi problemi.
Quello che senti tu è quello che molti di noi stanno vivendo. L'età anagrafica non c'entra!
Parlerei di TEMPO, non età.
Inoltre vorrei dirti che dovresti concentrarti di più sulle cose che devi ancora scoprire invece di pensare a quelle cose che ti senti (cosa che andrebbe verificata nella realtà dei fatti) di stare perdendo!
Scusa la sintesi ma credo che anche in 2 ore di chiacchiere avrei snocciolato solo questi due concetti.
Un abbraccio.
un finale da pelle d'oca, bello.
grazie greis. muak.
gae, mi piacerebbe anche ripetere per 2 ore le stesse cose, a volte repetita iuvant e cmq fa sempre bene sentirsi dare un parere esterno, meglio se da un amico.perchè per quanto possiamo conoscerci, gli altri sempre avranno una prospettiva diversa!
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