martedì 13 ottobre 2009

Rien ne va plus - nemmeno le regole

Questa mia ultima elucubrazione filosofica ve la devo raccontare. Lo so, vi annoierete, sbatterete più volte la testa contro il laptop al pensiero: “ma questo che c’ha nella testa?!?!” ma ve la devo dire.
Sono appena sceso da un tram in cui una ragazza, appena multata dal tapino ATM, era incazzata nera.

Questo mi ha stimolato una riflessione: ma perché è arrabbiata? In fondo non ne ha motivo. Ha tentato di evadere una regola, le è andata male, è stata punita. Credo che il sentimento della rabbia sia generato, la maggior parte delle volte, dalla sensazione di aver subìto un ingiustizia. Se tu non hai pagato il biglietto, di fatto eludendo una regola, hai subìto una giustizia, non il contrario.

Ora, non dico che tu debba ringraziare il controllore ATM né tantomeno che tu debba scendere dal tram e dirigerti verso casa saltellando e cantando “eeeeeeee la vita la vita, e la vita l’è bela, l’è bela”, ma credo che il tuo diritto ad arrabbiarti sia prossimo allo 0.
Generalizzando e facendo un discorso qualunquistico (questo è l’uso corretto del termine "qualunquismo"), si potrebbe dire che noi italiani siamo un po’ fatti così, forse noi umani siamo fatti così. Ma, siccome le cose partono dal piccolo e la riflessione è di filosofia deduttiva, la mia perplessità è ancora ferma agli italiani, poi si allargherà al genere umano nei prossimi anni. Mi manca l’esperienza empirica: conoscere almeno un centinaio di razze del genere umano…

Di fronte ad una regola noi tendiamo ad evaderla e, non solo. Al momento dello svelamento ci offendiamo, facciamo i permalosi. Quella ragazza aveva in viso l’espressione: “Come si permette…” e certo che si permette, signorina. Quell’uomo fa solo il suo lavoro… Voi pensate quanti insulti, improperi, maledizioni deve subire chi ha il compito di fare rispettare delle regole. Ogni giorno deve quasi vergognarsene. Ecco, è il rovesciamento della medaglia (o della clessidra ma il tempo dovrà scadere prima o poi) più classico: a vergognarsi non è chi non rispetta le regole ma chi le fa rispettare. Perché “dai, in fondo…” … ecco, appunto in fondo (ma mi sa che è troppo in fondo per la tua vista) c’è una regola e se questa esiste va rispettata, che ti piaccia o no. Poi, nessuno è perfetto, tutti lo facciamo, ma per lo meno abbiate (abbiamo) la decenza di non incazzarci quando ci beccano.

Beppe Severgnini scrisse una volta che se un americano a cena dice di evadere le tasse i suoi commensali lo guardano male, se lo fa un italiano i commensali fanno la fila a chiedergli come fa. Ecco, questo passaggio lo perdiamo completamente. Il nostro senso civico non considera un concetto fondamentale: se qualcuno frega, sta fregando anche te. A lungo andare potrei pensare che la lunga serie di “portoghesi” che non paga il biglietto in tram crea un buco di bilancio nell’azienda che, per questo motivo, decide di aumentare le tariffe… Io, che invece ho sempre pagato mi trovo a pagare di più. Questa sì, è un'ingiustizia.

Qualcuno dirà: che mi frega?!?Io devo inculare gli altri, quindi sto con chi non paga mai.
Però poi nonci lamentiamo se la nostra società è troglodita e arretrata, perché di questo passo tanta strada – in tram, a piedi o in bicicletta - non se ne fa.
Decidete voi con chi stare… Fate il vostro gioco. Rien ne va plus.

Liuk

8 commenti:

graceluce ha detto...

diciamola tutta, si sente questo anno in più appena compiuto, tutta saggezza!!g

ilmaestrofromuk ha detto...

precisazione a una delle velate (ovviamente per ragione di correttezza politica)citazioni: se ci si trova in una situazione in cui uno deve perderci, beh allora quello non sarò io e se necessario ti fregherò per non essere fregato!
altra precisazione: "Nella comunicazione, il qualunquismo può far parte di una strategia di livellamento popolare operata per ragioni commerciali o politiche"wikipedia.

P.S.
il tuo post è qualunquista perchè è troppo facile dire le cose che tutti condividono e quindi farsi forti col consenso comune. Siamo tutti daccordo con quello che scrivi ma fai attenzione...nel momento in cui tu non fatturerai o farai fatturare, nel momento in cui non pagherai una confezione di gelato, nel momento in cui anche senza saperlo evaderai o entrerai sul bus con l'abbonamento scaduto allora sarai INCOERENTE...ma forse questo per voi non è un problema!
Con affetto.
L'uomo contro.

Crying ha detto...

Sono in netta difficoltà, lo ammetto. Perchè ci si sente così: in diffioltà a replicare a chi continua a confondere sobrietà nei toni, educazione, rispetto per le posizioni altrui con il "politically correct". Sono in diffioltà a replicare a chi continua a confondere (pur avendo fatto una ricerca nientemeno che su Wikipedia) il qualunquismo con - eventualmente - la demagogia. Sono in difficoltà a rispondere a chi non sa perdere occasione di finire costantemente ai materassi (è un'espressione mafiosa, si vada a cercare su google il significato) ogniqualvolta qualcuno tende a contraddire il suo frustrato e piuttosto goffo essere "contro"...
Mi sento altresì sconcertato a realizzare come il frutto acerbo e indisponente di questa società sappia al massimo valutare, per screditarlo, come un discorso "strappa-applausi" quello fatto da chi espone un fatto e fa una riflessione che ADDIRITTURA ha la colpa di essere condivisa dai più (eventualmente). Se siamo tutti d'accordo, perchè nessuno dice più queste cose? per non cadere nella trappola, in cui è maestro il premier dell'ufficio BOLLI. BOLLARE TUTTO :"populista!", "qualunquista!"; "perbenista"...ista!

Sono in difficoltà ripeto o forse, semplicemente, non mi interessa più di tanto.
Tranquillo comunque, questo paese è per quelli come te. Qui sei al sicuro!
Liuk

ilmaestrofromuk ha detto...

sono in difficoltaà a rispondere ad una persona che scrive così bene!

tranquillo lu, la differenza di vedute se presa con lo spirito giusto, con l"interesse" verso il confronto e senza assumere toni troppo forti, è una ricchezza.

a presto per nuovi confronti con meno giudizi e meno rancore!

P.S.
se il mio paese è questo, il tuo qual'è?
hai in programma un trasferimento in Svezia 8alla maurizio)?

Crying ha detto...

AHAHAHAHAHAHAHAHAHHA!
Concludere così è roba da palati fini!
Nessun rancore, fidati, era solo e semplicemente divertente!Tutto lì!

terri from madrid ha detto...

Poveri portoghesi, se sapessero...
Pensate che in spagnolo far qualcosa di sbagliato e far finta di niente(non necessariamente relazionato con biglietti e pagamenti, ma che in un caso del genere avrebbe lo stesso significato) si dice "hacerse el sueco" che sarebbe "fare lo svedese"...e quindi poveri svedesi! Io ho coniato per gli amici spagnoli l'attraversamento della strada "all'italiana"...serve che dica in cosa consiste?

parzialmentesobrio ha detto...

buttarsi in mezzo sfidando il fato e i duri paraurti delle macchine?

vigiolla ha detto...

non è all'italiana, andrea non lo fa. è "a fugg'n"!!!!

mo lo imBaro pure ai parigini...

e cmq, cari compaesani,non compatrioti, ricordate, in qualunque metropoli vi troviate, quando attraversate la strada, una voce alla Saverio (cittadino medio foggiano poco avvezzo al concetto di viaggio oltre i 30 km) che vi dice...

uaglio, che qua nn stij a FFogg, qua t'acciacc'n!!!

un parisienne