The day after la giornata mondiale contro l`omofobia, con tanto di sit-in in centro (manifestazione peraltro poco promossa all`esterno della comunitá omosessuale milanese),
mi permetto pubblicare una provocazione, uno sfogo, uno spunto di discussione.
Milano é frocia, si diceva.
Troppo frocia, per l`esattezza. Mi stanno bene la tolleranza, l`integrazione, la libertá di espressione sessuale, ma quando tutto ció sfocia in un`ostentazione, in una dittatura, in una vendetta, allora da buon moralizzatore dico NO!
Dopo anni di soprusi, sberleffi, discriminazioni, posso anche capire che tutti i gay del mondo si sentano liberi e felici di correre come farfalle alla luce del sole, ma da qui a imporre a tutti quanti il loro stilossimo stile, é troppo. Banditi un tempo per i loro strasse e boa piumati, oggi hanno sdoganato e grazie alla spiccata sensibilitá e al "buon gusto" nel vestire dettano legge nel panorama di una cittá come Milano che vive e respira moda. Ma proprio qui iniziano i problemi: in primis -e di ció me ne potrei perfettamente sbattere- é iniziata la vendetta nei confronti del peggior genere esistente sulla faccia della terra, le donne. Ree di piacere agli uomini, e di rubar loro la scena (ché da che mondo é mondo un paio di tette faranno sempre girare la testa ad un uomo etero molto piú di qualsiasi accessorio alla moda), le donne hanno perso il dominio della scena creativa modaiola. I posti che contano, da chi disegna a chi é a capo di redazioni, sono migrati dalle mani delle signore ai culi di giovani o meno giovani aitanti maschioni, che sfruttano la loro proverbiale promiscuitá come scorciatoia per la scalata al successo, rivalendosi contro le donne e risplendendo felici.
Dopo i posti di comando, si sono appropriati anche dei vestiti. Provate a girare per il centro: é tutto un trench e un occhiale gigante. ma perché io, che non sono esattamente un macho muratore, non posso comprarmi un impermeabile color crema senza per forza essere associato ad un gaio ragazzo? "Fa molto - o troppo - gay", quante volte ho sentito questo commento da qualche amica che mi metteva in guardia nella scelta di questo maglioncino o quella camicia! Che palle! Perché ci hanno tolto certi capi? Chi avrebbe mai pensato che Humphrey Bogart fosse una checca isterica nel suo impermeabile cammello?Non contenti di questo, dopo essere stati ghettizzati e relegati ai margini della societá, oggi é opinione diffusa che i party gay siano i piú belli, divertenti e pazzi della cittá. Locali storici come il Plastic necessitano advances al buttafuori/prendidentro per entrare, l`HD o il De Pot sono territorio passivo, ok, ma perché il Toilet o il Rocket devono per forza avere sempre una serata gay addicted? E perché se non sei gay sei out (e sei vestito quindi pure male)? Chi ha deciso che il gay é piú open mind? Cos`é, prenderlo nel culo ti amplia gli orizzonti e stimola le meningi? Rimane solo in fatto che il discriminato, il fuori luogo, é quello che ancora riesce a cammina bello dritto...
Quest`arroganza, o supponenza, fate voi, arroga il diritto di credere che tutto sia lecito, che i veri padroni della cittá/del mondo siano "loro". Questo comporta che i "loro" modi, le "loro" modalitá d`approccio siano da tutti tollerati. NO! Solo perché non sono ricoperto di peli (orsi a parte) e non trasudo calcio da ogni poro non é detto che mi piaccia subire pesanti apprezzamenti e fantastici siparietti (tipo quando balli ed uno ti si avvicina, si lecca il dito e te lo striscia sul petto. Ma siamo matti? Se lo facessi io ad una donna, quanti schiaffi mi beccherei?).
Questo tipo di dittatura silenziosa é tanto simile alla mafia, con le sue leggi e i suoi riti. Cerchie strette di adepti illuminati al servizio di un Pene supremo. Ma dove andremo a finire di questo passo?
Milano é frocia, si diceva.
Troppo frocia, per l`esattezza. Mi stanno bene la tolleranza, l`integrazione, la libertá di espressione sessuale, ma quando tutto ció sfocia in un`ostentazione, in una dittatura, in una vendetta, allora da buon moralizzatore dico NO!
Dopo anni di soprusi, sberleffi, discriminazioni, posso anche capire che tutti i gay del mondo si sentano liberi e felici di correre come farfalle alla luce del sole, ma da qui a imporre a tutti quanti il loro stilossimo stile, é troppo. Banditi un tempo per i loro strasse e boa piumati, oggi hanno sdoganato e grazie alla spiccata sensibilitá e al "buon gusto" nel vestire dettano legge nel panorama di una cittá come Milano che vive e respira moda. Ma proprio qui iniziano i problemi: in primis -e di ció me ne potrei perfettamente sbattere- é iniziata la vendetta nei confronti del peggior genere esistente sulla faccia della terra, le donne. Ree di piacere agli uomini, e di rubar loro la scena (ché da che mondo é mondo un paio di tette faranno sempre girare la testa ad un uomo etero molto piú di qualsiasi accessorio alla moda), le donne hanno perso il dominio della scena creativa modaiola. I posti che contano, da chi disegna a chi é a capo di redazioni, sono migrati dalle mani delle signore ai culi di giovani o meno giovani aitanti maschioni, che sfruttano la loro proverbiale promiscuitá come scorciatoia per la scalata al successo, rivalendosi contro le donne e risplendendo felici.
Dopo i posti di comando, si sono appropriati anche dei vestiti. Provate a girare per il centro: é tutto un trench e un occhiale gigante. ma perché io, che non sono esattamente un macho muratore, non posso comprarmi un impermeabile color crema senza per forza essere associato ad un gaio ragazzo? "Fa molto - o troppo - gay", quante volte ho sentito questo commento da qualche amica che mi metteva in guardia nella scelta di questo maglioncino o quella camicia! Che palle! Perché ci hanno tolto certi capi? Chi avrebbe mai pensato che Humphrey Bogart fosse una checca isterica nel suo impermeabile cammello?Non contenti di questo, dopo essere stati ghettizzati e relegati ai margini della societá, oggi é opinione diffusa che i party gay siano i piú belli, divertenti e pazzi della cittá. Locali storici come il Plastic necessitano advances al buttafuori/prendidentro per entrare, l`HD o il De Pot sono territorio passivo, ok, ma perché il Toilet o il Rocket devono per forza avere sempre una serata gay addicted? E perché se non sei gay sei out (e sei vestito quindi pure male)? Chi ha deciso che il gay é piú open mind? Cos`é, prenderlo nel culo ti amplia gli orizzonti e stimola le meningi? Rimane solo in fatto che il discriminato, il fuori luogo, é quello che ancora riesce a cammina bello dritto...
Quest`arroganza, o supponenza, fate voi, arroga il diritto di credere che tutto sia lecito, che i veri padroni della cittá/del mondo siano "loro". Questo comporta che i "loro" modi, le "loro" modalitá d`approccio siano da tutti tollerati. NO! Solo perché non sono ricoperto di peli (orsi a parte) e non trasudo calcio da ogni poro non é detto che mi piaccia subire pesanti apprezzamenti e fantastici siparietti (tipo quando balli ed uno ti si avvicina, si lecca il dito e te lo striscia sul petto. Ma siamo matti? Se lo facessi io ad una donna, quanti schiaffi mi beccherei?).
Questo tipo di dittatura silenziosa é tanto simile alla mafia, con le sue leggi e i suoi riti. Cerchie strette di adepti illuminati al servizio di un Pene supremo. Ma dove andremo a finire di questo passo?
5 commenti:
condivido a pieno titolo e mi complimento per la struttura coerente con il contenuto e la sintassi praticamente perfetta!
Non aggiungo nulla se no chissà chi si offende o cosa succede!
pensavo di avere degli amici normali...
invece di questa risposta gratuita, provare a rispondere?
dai...
provare a rispondere? ah ma quindi il post sarebbe serio? ;) cate
brava cate
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