OAIM

Ieri lei non mi ha cagato per quasi tutta la sera. Se ne stava in disparte, pensando forse agli affari suoi. Poi, prima dell'ultimo drink, mi si è avvicinata, come volesse qualcosa. Io non ho risposto con grandi slanci, dopotutto stavo solo lasciando scivolare via questo Mercoledì.

Quando mi sono alzato, lei mi ha seguito. Non ha quasi parlato, si limitava a camminarmi vicino. L'ho lasciata entrare per vedere da dietro l'effetto che fa. Mi sono messo a letto, ma lei improvvisamente era in preda a delle paturnie che non capivo da dove sorgessero. Capricci, urla e pianti, ma perchè? Le vado vicino, le accarezzo la testa, la stringo come per spremere fuori tutte le paure. Mi guardava negli occhi, mentre con una mano inseguivo il profilo del suo musetto, cercavo di sorridere nel modo più dolce possibile, ma quegli occhi sembravano nascondere un segreto a cui non mi era permesso accedere.

Poi, come dopo un colpo di spugna su un tavolo pieno di briciole, è tornata serena. Ci siamo sdraiati, accarezzati e finalmente eravamo felici, tutti e due. Dopo tanto tempo non pensavo che sarebbe stato così facile trovare qualcuna di cui innamorarmi, eppure eccomi lì, dimenticato in quegli occhi da gatta. Perchè lei, lei non è come tutte le altre. Quando mi avvicinavo cercando di calmarla, non si lanciava tra le mie braccia, restava sempre tesa e vigile, quasi disdegnasse le mie attenzioni; poi si lasciava toccare, si godeva ogni mio movimento, e senza pudore lascìva si abbandonava al piacere. Piacere comunque reciproco ma evanescente, ché nemmeno il tempo di rilassarsi e allungarmi nel letto e lei voleva uscire, andare, scappare. Ho aperto la porta, lei ha indugiato sull'uscio e guardandomi avrà forse voluto comunicarmi qualcosa, ma qualsiasi cosa fosse non ero disposto a recepirne il messaggio. Ho lasciato che sinuosamente scivolasse via, e silenziosa nella notte (Uomo Tigre cit.) sparisse.

Ah, la mia gatta, quante emozioni! ;)