venerdì 29 agosto 2008

A beutiful metrosexual day...but what a bad night!

Giovedì OFF, miracoli dei turni Uodafòn.
Dopo il mercole abbastanza impegnativo, si prospetta una giornata coi fiocchi (libidine, doppia libidine! -J. Calà cit.-). Poco dopo la sveglia, verso le 12, per intenderci, con Iordanis il greco ci si va a tagliare i capelli, e freschi di barbiere inforchiamo le bici in cerca di un posticino ove sfamarci. Optiamo per la Magolfa, ci ingozziamo con un primo e vari antipasti di secondo, annaffiando il tutto con vino bianco fresco. aaaaaaaaah!
Così attrippati pedaliamo stancamente, giro shopping che sembravamo una brava coppia gaia: un negozio di dischi, uno di disaing, fnac e fotografia. Pedaliamo e parliamo, fumiamo e compriamo cose più o meno fondamentali. In serata è prevista la cena per il Messico, così io compro la guida, ché le cose o si fanno seriamente oppure ciccia. Carichi di pacchi e sacchetti, con le casse nuove per il pc dietro il mio sellino e un pallone da basket nel sacchetto (che fa molto infanzia perduta), facciamo un pit-stop a casa prima di andare in Viganò.
Permettetemi una piccola riflesione: sarà stato il pedalare senza una meta precisa, sarà perchè era Giovedì e tutti lavoravano, sarà che PeterPan è il mio migliore amico, è stato uno spettacolo. Quel vagare in bicicletta suonando il campanello alle donnine, fare lo slalom tra le macchine e i tram, era tutto così liscio e semplice che c'era da perderci la testa.
Se non fosse che da un certo punto in poi della giornata è successo il tracollo, tutto è andato a puttane lasciandoci perfino l'amaro in bocca. E non era Jeger, per intenderci.
Prime avvisaglie alla telefonata di Gaetano: noi si stava fumando un cicchino seduti in piazza, e lui mi chiedeva preoccupato di cercare un sms di Alitalia. Mah. E no sms. mhmhmhmh. Arrivo dai ragazzi e la loro faccia seria e l'aria immobile non mi lasciano scampo: addio Messico. Un velo di disfatta ci copre, cerchiamo di distrarci con progetti di viaggi a Sant'Ambroeus, ma il dito nel didietro lo sentiamo, eccome. E la guida è un mattone che pesa come un macigno, uno sberleffo grandissimo.
Ciliegina sulla torta, suona il telefono. Iordanis. Dice che gli hanno fottuto la bici sotto casa. Bici comprata da 4 giorni 4, che gli aveva regalato una vita spensierata, fatta di pedalate e vento nei capelli. Quasi piange. Quasi piangiamo anche noi. Poche parole, siamo demoralizzati, tutti.
Me ne torno a casa mesto mesto, pedalo senza fretta e senza speme. A casa rispolvero una bottiglia di brandy del discount, quella della grandi occasioni insomma, e a suon di sigarette e cicchetti cerco di risollevare l'animo greco e il mio. Si finisce a far foto con la macchinetta nuova di Iordi e a guardare il posto dove era parcheggiata la bici. Rubata. E ora mi rivolgo a te, stupido stronzo che hai fottuto la bicicletta. Spero che tu cada in una buca dei lavori in corso e poi malauguratamente, non accorgendosi della tua presenza, riempino la buca di cemento e merda. Se mai riuscissi a rivenderla, spero che il compratore sia in realtà un finanziere in borghese in missione, e ti mandi a riparare biciclette in centro, a S. Vittore. Qualora riuscissi a concludere il malaffare, con quei soldi spero comprerai cibo avariato e ti auguro di passare ore e ore a disidratarti sul cesso. Vergogna! E tu Letizia, adesso spiegami a che cazzo serve l'esercito in città!
Stamattina la bici non è riapparsa, ma almeno stanno rimontando i tappeti elastici. Avevamo bisogno di una buona notizia.

Aggiornamento alcolemico

Ci eravamo lasciati con le bici in Galleria e un aperitivo in progresssss.
Ecco, dell'ape l'immagine più esplicativa potrebbe essere questa

con l'Oscuro alla sua ultima apparizione, ma lo sappiamo che quando lui si presenta, dà il meglio di sè. Alla minima occasione cercava di rotolarsi accucciato per terra, con Gi' e Gae che cercavano di tirarlo sù di peso... Insomma, ci abbiamo dato dentro anche quella sera! E per me fanno 10 sere di fila ad alto tenore alcolico...mi consolo con le parole di Nacho: "è estate, d'inverno starai chiuso in casa, quindi stai solo accumulando!".

Io non so se crederci, aspetteremo e vedremo...

mercoledì 27 agosto 2008

Anche io sono su Facebook.

Per molto tempo ho ripetuto che non ero fan delle community on line, che spesso venivano usate per camuffare una difficoltà di interrelazione personale, che erano mezzi assolutamente freddi per conoscere persone.
Solo chi è stupido non cambia idea.
L'altro giorno, mentre cercavo di far passare il tempo a lavoro dove ultimamente non c'è un cazzo da fare, in seguito ad un invito ad un evento di Andrea da Facebook, decido di provare a farmi la pagina di Facebook.
Mi iscrivo e via...mi si apre il magnifico mondo di Facebook che qualcuno ha definito il "circolo infernale".
Vengo tempestato di richieste d'amicizia da tutti, quasi come se volessero dirmi "finalmente ti sei convinto!".
Personalmente la funzione che apprezzo di più è quella della ricerca degli amici. Ti permette di rincontrare persone che per pigrizia o eventi particolari avevi perso di vista! Ecco che mi faccio un giro per beccare per esempio le mie ex (che non ho aggiunto tra i miei amici), gente dell'inghilterra... insomma figo.
Va detto che qualche volta mi sento un pò toccato nella mia privacy, ma cmq nel calcolo costi/benefici forse sono più i benefici.
Ancora devo imparare ad usarlo e forse col tempo scoprirò che non mi piace molto come strumento, ma per il momento è sfizioso.
Una riflesione però l'ho fatta (e ovviamente, giusto per non smentire andrea che dice che sono lamentoso e quindi forse per lui ed altri palloso, riflessione pessimista): mi sono fermato a pensare che poi le persone che fanno parte del mio passato e che ho perso di vista non sono tante.
Perchè?
Forse perchè le amicizie le vivo fino in fondo e quindi poi si esauriscono (per questo forse molte persone non voglio ricontattarle).
Forse perchè non mi concentro molto sugli aspetti burocratici di cui un'amicizia è anche fatta (nomi, città, ricorrenze come i compleanni) ed è per questo di molte persone che mi piacerebbe rivedere non ricordo neanche il cognome o la città di provenienza.
Forse solo perchè sono una persona un pò piatta, che va bene per un momento particolare, e quindi non ho persone che penso vogliano rivedermi (spesso infatti provo imbarazzo a contattare persone che non vedo da molto tempo è che ho conosciuto sporadicamente).
Forse ora è solo che non mi sento pronto a conoscere nuove persone o a dare le dovute attenzioni a quelle che già conosco.
Forse è solo che sono cambiato e probabilmente non piacerei a quelle persone che hanno una determinata, molto marcata, idea di me.

Forse dovrei stare solo più rilassato.
Forse dovrei fermarmi a pensare che se il semplice sign-in in Facebook mi porta a fare queste riflessioni probabilmente ho bisogno di andare in analisi.

Forse non dovrei più pensare.

Bacioni a tutti.

Si continua, never stop, never hide.

L'ultima serata che ho passato a casa, tranquillo, sobrio (piu' del solito, quantomeno), risale ormai al 16 Agosto.
Se settimana scorsa e' stata una compilescion di bruttezze, dovute anche ai vari rientri ritorni e contorni, speravo in qualche modo di passare indenne questi ultimi giorni d`Agosto.
...io che credevo...io che speravo... (Elio e le storie Tese cit.)
E' colpa dei miei amici, ovvio.
E' colpa di Angela che torna da Massafra con le primizie latticinose, mozzarelle, involtini, affettati e mufloni ripieni. Vuoi far andare a male tutto 'sto benddiddio? No, ovviamente. E vai di mozzarellina con la birra , che non sara' consigliato dal Gambero Rosso, ma a noi ci piace assai. E il Lunedi' se va cosi'.
E' colpa di Vassilliki che decide di andarsene a Bruxelles, e vuoi non salutarla? Fanculo quindi il cinema all`aperto, Sean Penn e compagnia bella, che la nostra e' migliore! Bicimuniti si parte da casa Argonne con pizzino volante e birrette nello stomaco, arriviamo fumati alle Colonne e ci giochiamo l`asso: cocktail al tabacchino di fronte al Rattazzo, 3,5 euro di alcool puro sporcato da un po' di lemon. Di Martedi'. Bruttezze..

Per concludere degnamente la serata, prima di salutare il compare Gi', facciamo un cerchio con le bici e ci buttiamo a terra per l`ultima sigaretta della serata. Quanto siamo urban chic freaks col cicchino in bocca sdraiati in Galleria..eheheh ;)


E stasera e' previsto un aperitivo, e domani cena coi ragazzi pro Messico...per fortuna questo weekend lavoro!

lunedì 25 agosto 2008

VACANZE EOLIANE....

Vi credevate che iniziassi a fare il resoconto della vacanza!!!
Ma siete impazziti? VCon l'energia che mi sento addosso non ce la farei neanche a scrivere una cartolina!
E siccome ne sono successe tante di cose credo sia meglio prima recuperare le forze!
Nel frattempo aspetto che la madre Badessa e Lenticchia si muovano per iniziare a scrivere i loro resoconti dato che SCRIVONO E PARLANO MEGLIO DI ME!!!

A presto guys!

Una settimana devasto

Ed e' di nuovo Lunedi'.
Per chi torna oggi al lavoro, e' un duro Lunedi'.
Per me invece e' quasi una liberazione. Una nuova settimana. Vita nuova. Perche' settimana scorsa e' stata una settimana di bruttezze.
Lunedi' 18: LMJ e' di passaggio a Milano, in mezzo tra il Marocco e Cefalu'. Vuoi non incontrarlo? Tra racconti africani e greci, vino frizzante freddo ostile, e una spesuccia ad hoc, ci si rovina abbastanza, senza pensare poi che e' solo Lunedi'.
Martedi' 19: Gigio is back. Ma ancora in vacanza con la mente, a supportare la teoria delle urban holidays. Di spesa ne e' avanzata, il resto sono chiacchere e progetti di nuovi viaggi. Birra a volonta', e altre bruttezze.
Mercoledi' 20: oltre al buon Gigiella, torna anche il greco. C`era molta attesa, per il buon Iordi e i suoi racconti di fiori e bagordi. E per non fargli sentire troppo la mancanza di casa e relative abitudini (alcoliche, of course), cena in Vigano' per non perdere il ritmo.
Giovedi' 21: al trio maraVilla, come ogni fine estate, si aggiunge il mitico Rocco, che si presenta in Argonne direttamente con lo zaino. E li' rimarra', per continuare le ferie in una personalissima interpretazione di Milano Marittima.. Tanto di tante cose: birra, spesa, pasta, play, per intenderci.
Venerdi' 22: passo la mia giornata facendo finta di lavorare, e tra il pranzo a casa e un interventino da Pvada in Montenapoleone, arrivo a sera cosi' stanco da rinunciare alla pizza con Gi&Maurizio. Marikolla&Lorenzo ci raggiungono a casa, poi tutti alle Colonne! Cocktail mefistofelico, poi tante sigarette e risate, fino a un paio di sBRONZE in centro, piu' un numero imprecisato durante un torneo alla play..
Sabato 23: giornata volata via, tra meritato riposo e un giro al Decathlon (cercavamo un kajak, ma nulla...uff!). In serata eravamo effettivamente un po' spenti, ma nulla ci ha impedito di trovarci per una super cena (Gigio pescatore e cuoco mode on), di affrontare un caffe'+chupito da Mario, e di andare alla ricerca -poco convinta- di "qualcosa da fare": in sella alle nostre bici -sono il futuro gente!!- via fino a P.ta Venezia e oltre! E...indovinate? Atomic Bar aperto, ma noi si finisce a parlare seduti su una panchina, sempre prima di terminarci con l`ennesimo torneo..
Domenica 24: sveglia alle 8 per vedere la finale di Basket olimpico, poi esultiamo per i pugni olimpici che si cucca il cinesino. Poi, ecchettelodicoaffa', caffe', sigaretta simpatica e partita. Il resto e' un lento scivolare verso la normalita': pranzo dai miei, filmetto spaparanzato sul letto, recupero Angela e le mozzarelle, e finisco col perdere i sensi da lei prima, e dopo l`ennesima birretta della settimana con Iordi.
Inzomma, una bella settimana di bruttezze, ma che goderecci!
State in vacanza voi, state, state...eheh!
ps: Gigio, e' o non e' il vero weeking? ;)

domenica 17 agosto 2008

Foto greche

Per meglio comprendere quanto raccontato nel lungo post sulle vacanze greche, ecco alcune immagini esplicative di personaggi, luoghi, situazioni. A partire da questa, che riassume in sé lo spirito del viaggio..

Iordanis, and that's it.

Pablo, uomo della giungla. Pavlos, amico di Iordi, incontrato per caso a Samothraki.


Iordanis morto dalle risate, e Gigio in venerazione.
Samothraki, adieu!
Gigio si spiaggia ovunque...

Sul lungomare di Salonicco

Al matrimonio, in chiesa.

Bacio bacio bacioooo!

E poi dicono che il baffetto non piace...

Campeggio, c'ho le prove!

Pausa dal pallone? Birra!

There's something in the air...

Gigio vola! Tassos e Andreas, Iordi's friends
Aaahmmmm!
Tassos e le ragazze...e il Muratore Femmina all'estrema destra!

Incendio, c'ho le prove (2)
Pablo e il suo corpo legnoso...

Cascata a Samothraki

L'avevo detto che c'era qualcosa nell'aria...!
Eh, gli italiani all'estero!


Foto di rito con la sposa! W la sposa!

Sailorman

Giovani Marmotte crescono..o forse no?

Alle 7, post beach party..


Mare, c'ho le prove (3)

Il mitico vecchietto che ci insegnava i balli tradizionali! Mit-ti-co!!

Pablo si beve, letteralmente, il centrotavola.

Iordanis, il papà di Iordanis, io e Gigio: chi è il più ubriaco?

E che cazo facciamoci una bira!

Al centro, Riberry. O Pistorius.

Gigio sexy sul balcone (che da sulla terrazza di un ristorante, nda)

Il posticino figo dove si mangia tacchino-miele-e merda!

Dedicata a Gaetano: Gigio nella VIP lounge di Atene! Prima o poi anche tu caro amico..

sabato 16 agosto 2008

Emma a Milano!

Italo-berlinesi a Milano, almeno qualcuno a farmi compagnia in questa deserta città!
Per l'occasione grandi magnade di pasta (con Torsten pieno anche the day after), ma soprattutto lei, Emma, finalmente live, ed è subito corsa allo spupazzamento!

Guardate che carrrinaaaaa!!!

dopo 12 ore di sonno (per lei, beata lei e beata sua mamma!)

il fantastico mondo dei tappi

sul lettone, in mezzo ai giochi, per un grande playground..

fuori dalla Magolfa, si scapozza!
Per tutto ciò che riguarda storie ed impressioni, rimando a quando avrete metabolizzato il romanzo greco precedente...
Intanto buone vacanze a tutti!!

martedì 12 agosto 2008

Le nostre grosse grasse vacanze greche

Premessa: VALTA NA PIUME, riempi il bicchiere perchè voglio bere, perchè la nostra vita è scritta lì sull'orlo del bicchiere.
Così suonava la musica, una mattina alle cinque o forse le sei o anche le quattro, non importa, è tutto quel che c'era da dire. Ho deciso di riportare gli appunti che ho preso durante il viaggio, collegandoli e traducendo a volte le righe scritte in preda ai fumi dell'alcol, ché se avessi avuto il pc avrei postato proprio quelle parole.
Buona lettura, spero di non annoiarvi.

Quando comprammo il biglietto aereo per Atene, non pensavamo di certo che sarebbe andata così. Anche quando comprammo i biglietti per Sefiros, non avremmo mai immaginato di finire ad un matrimonio ortodosso.
L'imprevedibilità e la flessibilità sono state le uniche costanti di questa vacanza greca, a dispetto della mia solita super pianificazione. Ed è stato forse per questo che più che una vacanza è stato un viaggio, e se vacanza è stata lo è stata dalla normalità ("Noi in vacanza facciamo quello che non facciamo durante l'anno", Gigio cit.).
Si parte da Malpensa (grazie Gaetano) e come di consueto ultima sigaretta simpatica prima di imbarcarci. Si vola con una carretta Alitalia, ma il bello arriva nella saletta VIP di Fiumicino; non tanto per la bellezza degli arredamenti, quanto per le birrette e i Martini aggratis che ci ingolliamo in una mezzoretta prima di volare in Business ad Atene. Sul volo salvietta rinfrescante e pranzo -e doppio vinello- ci accompagnano in un dolce sonno. A mala pena ricordo l'atterraggio, che ancora la testa era un po' intontita. Poi un bus ci porta al terminal dei bus: minchia, i balcani, alla faccia della città olimpica. Prendiamo un autobus moderno, in 7 compreso l'autista. 550 km e 6 ore scarse dopo siamo alla stazione di Salonicco. Se Atene erano i balcani, qui siamo in Romania. Architettura comunista a bestia, lavori in corso e cani randagi ci accolgono mentre aspettiamo Iordanis, che arriva con un cappello di paglia in testa e le ciabbatte ai piedi. Ci porta nella sua casa, e neanche il tempo di chiudere la bocca e siamo già stesi e dormienti sul letto.
La mattina dopo siamo già in macchina verso Halkidiki, verso il campeggio e verso il mare. Montiamo la tenda e ci si tuffa direttamente in un'acqua cristallina, ma io già anelo ad un sonnellino sulla sabbia, mentre Gi'&Iordi guardano il pallone come fossero bambini appena suonata la campanella. Incontriamo Vassiliki e le sue amiche, stiamo in spiaggia finchè il sole non è tramontato da un bel pezzo.
Il giorno dopo il taccuino recita: stanotte abbiamo dormito sotto un albero, l'Albero della saggezza, scavando nella sabbia la nostra culla della civiltà. Sempre meglio che dormire nell'Area K61, la più sfigata dei tre piedi di Halkidiki, piccola, ondulata e al sole. Molto belle fresche e comode e soprattutto libere tutte le altre. Sfigati. Un po' come Riberry/Pistorius, la donna con la minor carica vitale di tutta la Magna Grecia e dintorni. Ci sarebbe da dedicarle un intero capitolo di un ipotetico libro, ma questa è un'altra storia (visto? mi so anche autolimitare, nda).
In spiaggia trovo Gigio che col panino sullo stomaco si tuffa plastico per prendere una palla vagante. Gioca a racchettoni con le ragazze che abbiamo incontrato ieri sera al bar. Eravamo lì, una bottiglia di vodka seccata in un attimo e una di succo abbandonata sul tavolino (è analcolica, non serve). Manco a farlo apposta, non appena Riberry ci ha salutato, liberandoci dalla sua spirale nichilista, eccoci ad ostentare, per noi caso più unico che raro, la nostra turistica italianità, complice Iordanis col suo spionaggio (anche se a volte...). Un gintonic e un numero imprecisato di sigarette scroccate ci lanciano al centro dell'attenzione. Si intromettono nel gioco una decina di greci, uno dei quali si fa figo con me perchè una volta l'AEK ha battuto il Milan. Si scoprirà poi ce lo stesso produce bare, un personaggio da portare sempre con te, insomma.
Fatto sta che l'unico saggio della combriccola è un vecchio che Iordanis definisce "il filosofo". Dice il Filosofo che siamo 16 malakas (stronzi) dietro a tre vacche grasse, e che lui è il diciassettesimo. E dice anche che la figa traina le navi. Finisce che ci invita ad andare alla paralia (spiaggia) con le tre tizie, ritorna il tifoso a rompere l'atmosfera col suo cazzo di pallone parlato, e noi ci si tuffa in mare, noncuranti nemmeno della mutanda bianca. Quando usciamo e ce ne andiamo a casa, tornano le ragazze coi costumi. Ma ormai è tardi, in tenda a prendere i sacchi di pelo e poi albero della Saggezza.
La sera dopo la scena in spiaggia si ripete, noi questa volta ci scoliamo 3 bottiglie di Vodka-sabbia e otteniamo il seguente risultato: Iordanis ubriaco da il suo numero al famigerato Muratore Femmina, e Gigio passa tutta la serata appresso ad una parlandole in spagnolo delle stelle, dei riflessi sul mare (tutti astronomi quando si tratta di figa! nda) senza ottenere nemmeno un bacio umido. Iordanis preferirebbe andare nella tenda col Filosofo, per dire.
Si torna a Salonicco, che fin qui era tutto previsto. Fin qui.
Giro in macchina a vedere Thessaloniki, che sembra un po' Il Cairo per le case bianche, un po' Istanbul per le vie intricate e case semi-diroccate, un po' Belgrado per l'aria balcan che si respira. Merito di una guida indigena, mi innamoro della città tanto che non mi metto nemmeno più la cintura in auto. La sera andiamo a mangiare in un posticino veramente carino, mangiamo cucina fusion (per la gioia di Gra) turco/greca, e appena conosciamo gli amici di Iordi, ci convinciamo che no, non possiamo andarcene il giorno dopo. Passiamo la serata bevendo e fumando e ridendo, finchè il cellulare di Iordi squilla; è il Muratore! Tassos è entusiasta, Iorgos già se la ride, Iordanis suda freddo. Arriva poco dopo il Muratore, con Pompini e Tette (soprannomi alquanto spiccioli, ma significativi). Che trio, dio bon! In poco, pochissimo tempo -diciamo un gintonic e mezzo, per capirci- finiamo a camminare verso le macchine, verso Panorama (Panoramawood, che pareva la collina sopra LA con tanto di scritta neon). Pompini era un po' preoccupata che guidasse Iordanis, così lo sottopone al seguente alcol-test: "Ti ricordi il tuo nome? E quante sono queste dita?". Iorgos sbuffando: "FISICA NUCLEARE!", e tutti giù a ridere. Una volta a casa io volevo esportare il gioco del ghiaccio, ma il ghiaccio non c'era. Finisce che Gigio si sacrifica per la squadra, e mente spudoratamente quando il Muratore gli chiede dei condom. Va beh la squadra, ma a tutto c'è un limite, vero Gi'?
Giovedì si recupera Pablo, e il Venerdì si ritorna al campeggio Armenistis, che c'è un dj set in spiaggia organizzata da AthensVoice (tipo uno Zero2 evoluto), con sponsor la Retsina, una specie di vino bianco da muratori -femmina?-, col quale aumentiamo immediatamente il nostro grado alcolico. Non potevamo rinunciare al nostro VodkaOrangeSabbia, ovviamente, così bel belli timbriamo anche il 7imo giorno consecutivo da ubriachi. Musica bellina ma non troppo, gente simpa ma non troppo. Alle 5 (o alle 6, o forse le 4, boh!) arriva Andreas senza maglietta e racconta -credo- di una scopata, o di una striscia di coca (Coca a parte, vi ricorda qualcuno?). Il tutto mentre Pablo&Gigio, andate via anche le ultime rimastone da baccagliare, discutono di isole greche, di divertimento, di figa. Poi i greci iniziano a sputarsi addosso, e poi non mi ricordo più. Grazie al taccuino ricostruisco il giorno dopo: Gigio è pieno di graffi. Pablo è scomparso. Iordanis sembra sano, ma io ho una mano dolorante.
Ok, ragioniamo. Gigio Jesus Christ è finito su un roseto, spinto dall'orda italo-greca impazzita e ubriaca che rincorre una pallina da tennis (il pallone l'avevamo perso ore prima). Pablo potrebbe essere stato arrestato per pedofilia, Iordanis forse ancora sta cercando le lenti che Gigio gli ha rovesciato, io mi preoccupo di togliermi le schegge di vetro dalla mano. Bella serata!
Guido io fino a Salonicco, e il report ci porta direttamente alla mattina dopo.
"L'Amore è un viaggio da ferita a ferita, l'Amore è un viaggio da festa a festa (Tripes)".
Reduci da una cosa assurda, tanto assurda quanto folkloristica, tanto folkloristica quanto pura. Il prequel del grasso grosso matrimonio greco, versione salonicchese. Quella Grecia che mai mi sarei immaginato di vedere, figurarsi l'italiano medio. Una festa pre-matrimonio a casa della sposa, alla quale arriviamo tardi perchè per mezz'ora ci perdiamo per la tangenziale di Thessaloniki, con tanto di multi-inversione per le strade, crisi di nervi di Iordanis e risate a crepapelle di Gigio. Alla festa entriamo come pesci fuor d'acqua, ne usciremo salutando a due braccia alzate.
Beviamo vino, un tizio con la faccia da serbo stupratore si preoccupa solo che le nostre bottiglie fossero sempre piene, e noi che i nostri bicchieri si svuotassero in fretta. Yamas Yamas, Gigio versione D&G (fighissimo) è in splendida forma, io getto la vergogna oltre la simpatia di Maria (la Iordi's sister) e partecipo alle danze. Balliamo coi greci ad una festa per greci. Facciamo girare le vecchie e ridiamo alticci. Pablo fa i passi di un ballo tipico galiziano, e se ne fotte della loro tradizione ed è contento. Facciamo e pensiamo bruttezza (con la sposa, col cane della sposa, col tavolo...), alla faccia di quel day che avrebbe dovuto essere OFF (Alcol-OFF).
Mentre si torna a casa in macchina "Anche tu 6 di Foggia" suona dalla radio, e dallo slancio Gigio si butta sui sedili davani mostrando il culo; dietro di noi madre+padre di Iordanis ci scortano, e va beh. Ci fermiamo sul lungomare fighetto, conosciamo Gregoris che vive e lucra a Londra, ha preso un tavolino col Pampero e i vasetti di ghiaccio e la macedonia di frutta. Pablo si scatena, noi assaporiamo il profumo della figa ricca di soldi neri, e si va via. A casa fumiamo le ultime due sigarette che il padre della sposa ci ha regalato (!), musica, and that's it.
La mattina dopo, inteso come 24 ore dopo, abbiamo addosso la sensazione di aver presenziato ad un evento fantastico, di essere stati capaci di partecipare ad una gioia collettiva. Se ci aggiungete i 20 and more bicchieri di vino e il pochissimo cibo mangiato (cosa mai vista ad un matrimonio italiano), potete comunque solo immaginare l'energia che ci pervadeva in quel momento. Tanto che si discute alle 4 di mattina di balli galiziani e greci, di cultura e apertura...perchè stupirsi?
I fatti: quando la sposa Elena ha aperto la porta della macchina davanti alla chiesa, ha visto Gigio&me per primi (o ultimi, da nubile) e ci fa: "Hi guys!". Capito? Alla fine della festa gli invitati più stretti si chiedevano dove fossero gli italiani, perchè non ballavano ancora (noi eravamo a telefonare a Gaetano, auguri!). Iordanis, dall'entusiasmo, nel salutare la sposa la bacia sulla boccaL'esperienza più greca della nostra vita.
Mi addormento appena dopo sentire Iordanis pronunciare: "sono COSMOPOLITAN, come la rivista", all'interno di un discorso sul mondo multietnico.
Il giorno dopo si parte finalmente per un'isola, Samothraki. I gabbiani inseguono la nave, così vicini che sembra possibile toccarli. Sul ponte un gruppo di arzilli vecchietti se la canta felice, con tanto di testi scritti e pose per i fotografi. Son tanto coccoli che Iordanis vuole invecchiare, ma anche per poter camminare con le mani giunte dietro la schiena senza che nessuno lo pigli per il culo. L'unico che non gradisce è Gigio, che nemmeno abbandonato il porto già era spiaggiato, ma i cori gli impedivano di dormire... Pablo è lì, sembra a suo agio come uomo di mare, e poi i suoi capelli sventolanti al vento son già di per loro uno spettacolo. Forse pensava ai come erano meglio le navi galiziane.. Sbarcati sull'isola ci accampiamo in un campeggio antifascista, situation hippye, bonghi, birrette da asporto e sigarette contate: questa sarà la nostra prima serata off, dopo 9 di ubriachezza a volte molesta. Ci voleva evidentemente un'isola per isolarci da questo trend.
I giorni dopo trascorrono tranquilli, tra sole e spiaggia, e cene e vino. Poco da annotare sul taccuino insomma, tranne una nota: Bruttezze, ovvero cronaca di un approccio. Trascrivo. Dopo aver cenato in una taverna, aver sbevazzato sipuro e discusso di capitalismo ed esserci dati degli idealisti (in vino veritas: senza idea non c'è cambiamento), ci rendiamo conto di esserci fumati, nella foga della discussione, quasi tutte le sigarette. Speriamo nel market del campeggio, ma è chiuso. Spinto da Pablo e dalle sue scimmie, Iordanis lo accompagna all'inseguimento di alcune tipe in cerca di tabacco (sè, tabacco..). Si inizia con le solite domande da carta d'indentità e col solito teatrino: noi portiamo l'alcol, beviamo solo noi come mmerde e le tipe rimangono sobrie e vigili.Mah. Forse c'è qualcosa in questa tattica perfetta che non funziona... Gigio parte attore, Pablo col suo fantastico mondo galiziano, io rollo sigarette per tutti. E intanto il gin e il rhum puri iniziano a scendere. Quando finalmente siamo di nuovo ubriachi, che se ne sentiva la mancanza, inizia il peggio del repertorio di Pablo, lo zoo. Versi di animali vari, gesti di bestie immaginarie ci portano verso il fondo dell'Arca di Noè. In qualche modo spegniamo Pablo e si torna in tenda, dopo aver parlato con due giovani pescaresi in interrail.
Il resto della cronaca dell'approccio a queste tipe è un succo concentrato di eventi tragici, comici, di cose da non fare se vuoi rimorchiare. Tipo, invitarle la mattina in spiaggia, vedere dove si posizionano, e andare dalla parte opposta. Avvicinarle dicendo che ce ne stiamo andando a prendere un po' di sole in un'altra spiaggia e poi ci sdraiamo all'ombra vicino a loro a leggere i nostri libri. Dar loro un appuntamento per cena e lasciarle ad aspettarci ore mentre ci improvvisavamo Grisù per spegnere un incendio (vero, bello, tragico. Pericoloso, ma non troppo. Emozionante). E per di più ritrovarle dopo, che ci avevano portato l'agnello avanzato, e senza quasi ringraziarle metterci a mangiare in un posto fangoso e poco adatto a delle signorine (ma noi avevamo appena sfidato il fuoco, tsk!).
Alla fine siamo riusciti a passare una sera con le ragazze. Nel mezzo, oltre all'incendio, le cascate e una litigata con Pablo. Il quale nell'ultimo pomeriggio recluta Iordanis per andare ad invitarle a cena. Volevamo mangiare pesce, l'ultima sera. Siam finiti a pitaghyros e souvlaki (non garantisco l'ortografia) e birre e vino (bruttezze go on). L'atmosfera era finalmente rilassata, Pablo e il suo show in mezzo alle fighe, Iordanis col cappello di paglia e le mani nel miele, Gigio in relax a rollare le sigarette di Ianis, un saggio ascetico buddista dalle infinite risorse di tabacco e aggiuntine. Io faccio innamorare una greca con la Francia in testa, il che rappresenta il 25% del nostro successo comune.
Il resto sono 23 ore per fare Salonicco-Milano, via Atene e relativa VIP lounge, la hostess Quattromani che genera la nostra ilarità, e siccome noi non siamo gente da tisane, nonostante le valigie perse (grazie cmq Alitalia), appena arrivati a casa vuoi non farti un paio di birrette con gli amici milanesi? Giusto per contiuare le urban holidays!

PS: scusa Gi', spero sopravviverai.

Eureka!

Beh, ieri sera ero sul balcone con Herbert, si beveva rhum e si fumavano sigarette dal paccheto morbido greco, si parlava di linguaggi di comunicazione e di donne.
Alla fine ci siamo pure fatti un giro in bicicletta, scivolando e ondeggiando per le strade deserte di una Milano in vacanza. L’aria fresca che ti viene incontro, mentre pedalo al limite della fisica come i vecchi lombardi -una pedalata ogni trenta secondi- rende il tutto così piacevole che quasi non rimpiango di essere lì.
Cosa che non faccio nemmeno stamattina, 21 minuti casa-ufficio in auto alle 8:30, onda verde e parcheggio compresi: che pacchia!
Qui al lavoro è tutto tempo perso, sprecato nell’attesa di una chiamata che quando arriva non si capisce se il più scazzato sono io che rispondo, o il tizio che mi ha chiamato.
Leggo su Repubblica di un viaggio dal Circolo Polare al Mediterraneo, e mi chiedo perché la gente vada a Rimini (con tutto il rispetto per Rimini).
Insomma, ho trovato l’ispirazione. A breve un post sulle vacanze greche, in attesa di un cenno di vita agostana da parte di chicchessia.

lunedì 11 agosto 2008

Fatti di gatti

L'altro giorno mi sono perso Cisca.
Panico e paura, pessimismo e fastidio.
Ho anche avuto l'impressione che mi abbia salutato, prima di abbandonarmi.
Cioe', sono stato abbandonato da un gatto, vogliamo parlarne?
Ero in bagno, e lei si e' strusciata miagolando, poi non l'ho piu' vista.
Tornavo dalla notte, mi sono addormentato e ore dopo lei era sparita.
L'ho chiamata, niente.
Agitavo i suoi croccantini, niente.
Aspetto, niente.
Inizio a preoccuparmi, inforco la bici e faccio il giro dell'isolato, chiamandola e scuotendo i croccantini come fossero maracas.
Metto in allarme un vicino col cane e un tizio del garage dietro casa.
Niente.
Torno sul balconcino e la chiamo, ma alla fine addomestico un piccione, che risponde sia ai croccantini che alla mia voce. Penso ad una sostituzione, ma..che schifo, insomma!
Mi rassegno, mi lancio di slancio nel mio dolore, quand'ecco che ella riappare, riemerge da un sonno profondo, e miagolando pare dirmi: "bhe'?".
'sta stronza.

Adesso in casa c'e' una new entry, per la gioia di Gigio: Cesare, un bel gattone grigio coi baffi neri (!), il gatto obeso di Carolina. Cisca non ha capito chi e', quando si incrociano lei si gonfia come uno scoiattolo arrabiato. Chissa' se faranno amicizia, intanto io me la rido.

martedì 5 agosto 2008

Io vorrei tanto però poi...


Sono bloccato.
Gigio mi ha inibito.
Ha detto che ci vuole impegno fisico a leggere i post lunghi.
E si riferiva al post "Campanella".


E io adesso, per raccontarvi la nostra vacanza greca, cosa dovrei fare?
La pubblico a capitoli?
Pubblico solo gli appunti di viaggio?
Carico solo le foto con qualche didascalia?


Si accettano consigli.
Intanto...
Gigio love sports

Iordanis love Mikonos, Tequilas, Chupiti, fiesta...


Salonicco dall'alto




Davanti al Paparunas (papavero), con gli amici di Iordanis


Eh, bruttezze post party


Dopo il matrimonio, dopo una birra, prima della festa.

Felici come due sposi

Lui è greco, e si vede.

Lui è spagnolo, e si vede pure.

Foglia in acqua, sull'isola.