Mentre voi vagabondavate per Milano e dintorni, io e la Suri vagabondavamo nell'immensa sala da matrimonio alla ricerca disperata di un mescitore di prosecco, a cui avremmo presto ufficialmente donato le nostre anime per il resto del giorno più bello della vita..della nostra amica. Dopo aver sbolognato suri (in realtà non ricordo chi ha sbolognato chi) al suo corteggiatore ufficiale del giorno, il fratello dello sposo, nonchè cognato della sposa nostra amica, nonchè testimone, ho iniziato a richiedere a ripetizione bicchieri di prosecco all'unico cameriere degno di essere guardato, azzardandomi a proporgli un brindisi tetatet, e abbuscandoci anche il cazziatone del metre. Questo abusare di prosecco nel momento dell'aperitivo del matrimonio, mi ha ovviamente catapultato ben presto in uno stato di ubriachismo precoce, che mi ha vista protagonista di grosse e grasse figure di merda. Finito l'aperitivo, finisce anche il momento della trafila di spiegazione sui perchè non potevo mangiare le ostriche crude al padre della sposa. Finalmente in sala, dopo aver bofonchiato un simpatico ciuao al mio cameriere-futuro fidanzato (secondo quanto detto da me medesima in momenti di ovvio delirio), io e suri ci accingiamo a fare carte su con chi stare al tavolo, speranzose di non finire su uno di sole coppie. Finiamo per giacere con due coppie e due single...e li comincia il non dicibile che comunque dirò. Tra una portata e l'altra abbiamo ballato tutto il ballabile possibile, lenti, trenini, balli di gruppo, discoteca e ovviamente pizzica. Angela si è buttata in una tarantella con una signora sui 60 vestita color pesca che sembrava veramente pizzicata, ma non dalla tarantola...dal diavolo! Scene che neanche Vanzina se le sogna...
Ma uno dei momenti più esilaranti rimarrà per sempre il momento del bouquet...anche io impossessata da qualcosa di non identificato, mi sono imposta con il mio fare da antica romana davanti a tutte le single della sala, e dopo alcuni momenti di suspance la sposa si decide a lanciare il bouquet...io avevo coordinato tutto, longitudine e latidudine, ero sicura di me. Seguo la traiettoria dell'oggetto floreale, mi alzo nell'aree come solo Benji poteva fare, e sfido ogni patologia allergologica di cui sono notoriamente portatrice, per finire agguantando il mazzolin di fiori e ricadere leggiadramente sul suolo a piedi piatti. L'invidia delle altre donzelle ve la lascio immaginare, mai quanto l'incazzatura palesata sui loro visi quando alla domanda della dj su dove fosse il mio fidanzato-futuro sposo...ho risposto: non esiste.
Praticamente un bouquet lanciato inutilmente.
A farmi sprofondare ancora più in basso, ci ha pensato il mio amico Tommaso, che si è preso il fastidio di alzarsi, rubare il microfono alla dj, e di dire a tutta la sala che in realtà io avrei volentieri messo su famiglia con uno dei camerieri della sala, i quali dopo essersi guardati in faccia l'un l'altro, per capire chi fosse il fortunato-sfortunato, si sono delicatamente dileguati in cucina...no comment.
Tra una cosa e l'altra finisce questa giornata, e torniamo a casa strisciando strisciando.
The day after:
Mio padre alla vista del bouquet..."e cuss ce ièt?" (trad: e questo cos'è?)
"E' il bouquet papà, hai visto? Sono riuscita a prenderlo...vuol dire che entro fine anno mi sposo!...sei contento?"..."Camin, ca iev desch ann ca ste pigghj fiur alli matrimonj, e angor ste que! M sa ca a te funzion allu condrarj" ...... °_°
(traduzione: "Ma va va, sono 10 anni che vai prendendo bouquet ai matrimoni, e ancora sei tra le palle! Mi sa che con te funziona al contrario")
Ma uno dei momenti più esilaranti rimarrà per sempre il momento del bouquet...anche io impossessata da qualcosa di non identificato, mi sono imposta con il mio fare da antica romana davanti a tutte le single della sala, e dopo alcuni momenti di suspance la sposa si decide a lanciare il bouquet...io avevo coordinato tutto, longitudine e latidudine, ero sicura di me. Seguo la traiettoria dell'oggetto floreale, mi alzo nell'aree come solo Benji poteva fare, e sfido ogni patologia allergologica di cui sono notoriamente portatrice, per finire agguantando il mazzolin di fiori e ricadere leggiadramente sul suolo a piedi piatti. L'invidia delle altre donzelle ve la lascio immaginare, mai quanto l'incazzatura palesata sui loro visi quando alla domanda della dj su dove fosse il mio fidanzato-futuro sposo...ho risposto: non esiste.
Praticamente un bouquet lanciato inutilmente.
A farmi sprofondare ancora più in basso, ci ha pensato il mio amico Tommaso, che si è preso il fastidio di alzarsi, rubare il microfono alla dj, e di dire a tutta la sala che in realtà io avrei volentieri messo su famiglia con uno dei camerieri della sala, i quali dopo essersi guardati in faccia l'un l'altro, per capire chi fosse il fortunato-sfortunato, si sono delicatamente dileguati in cucina...no comment.
Tra una cosa e l'altra finisce questa giornata, e torniamo a casa strisciando strisciando.
The day after:
Mio padre alla vista del bouquet..."e cuss ce ièt?" (trad: e questo cos'è?)
"E' il bouquet papà, hai visto? Sono riuscita a prenderlo...vuol dire che entro fine anno mi sposo!...sei contento?"..."Camin, ca iev desch ann ca ste pigghj fiur alli matrimonj, e angor ste que! M sa ca a te funzion allu condrarj" ...... °_°
(traduzione: "Ma va va, sono 10 anni che vai prendendo bouquet ai matrimoni, e ancora sei tra le palle! Mi sa che con te funziona al contrario")