Cari tutti,
buongiorno. Sono le 12.25 quassù a paris, fuori la temperatura è mite, io sono da poco sveglio, gli occhi son cisposi e i miei capelli hanno forme mondrianesche.
Un weekend a Parigi, tout seul, ogni tanto capita, fa anche piacere, soprattutto se fuoir il cielo è sereno.
E soprattutto se dentro è sereno, perchè è ancora nitido il sogno che quelle parti recondite del mio cervello hanno ispirato. Un sogno corale, anzi orchestrale, che la berliner Fizarmoniker può solo invidiare, senza primo violinista, senza direttore, solo un punto di vista, i miei occhi.
Un sogno senza un inizio nè una fine, un divenire continuo, un Insieme. Forse trattavasi dell'idealizzazione di una serata, come dovrebbe essere una notte, come dovrebbero essere tutte le notti, roba che se non è cosi è meglio restqare a casa, cosa che ho fatto ieri sera.
Una casa enorme, una versione amplificata di Viganò4, tantes stanze popolate di gente, di amici, di tutti voi. Materassi a terra, ovunque, gente che si adormentava, chi si alzava per uscire, qualcuno che svegliava quello che dormiva per uscire, qualcuno che si alzava da un letto per coricarsi in un altro dove ricevere attenzioni e coccole magari dall'altro occupante.
Un gruppetto non si coricava, non cambiava di letto, non cercava coccole: trattavasi dello Zoccolo, quello duro, puro, crudo! E di questo ricordo le facce, nitidamente mi appaiono Gaetano, Sandro, Martino, LucaMarja, Renato, Andrea, Giorgio, Iordanis, ma si era anche di piu: bè questa facce erano costantemente nei corridoi,non in andirivieni, ma piuttosto in andi, ovvero pronti a uscire, a raccogliere adesioni per vivere appieno questa notte.
Le luci nelle stanze erano soffuse, nessuna stanza era nella completa oscurità, nessuno dormiva, nessuno faceva l'amore, tra lenzuola e piumoni si vedevano solo baci, carezze, sorrisi, giochi di sguardi.
E ricordo nitidamente il mio ultimo pensiero del sogno, nel momento in cui mi trasformavo da spettatore narratore ad attore:
"esci , cazzo fai, o te ne pentirai per tutta la vita!"
sabato 12 marzo 2011
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
3 commenti:
A parte qualche forzatura citazionista, devo dire che ho sentito un brivido dietro la schiena!!!
Sembrava un festino casto alla eyes wide shut!
Si molto eyes wide shut!
Facendo un pò di pulizia tra i "preferiti" ho ritrovato questo blog...sicuramente diverso da come lo ricordavo.
Mi è sembrato per un attimo di vedere l'ultima scena di "Friends"...quando ognuno lascia il proprio mazzo di chiavi e...si spengono le luci.
Mi auguro che ciò che nel frattempo non è più stato raccontato...sia stato almeno vissuto a pieno.
Una lettrice
Posta un commento