(adamo ed eva mode on. nessuno scrive, mi piglio tutto lo spazio)
ieri, una delle mie giornate preferite degli ultimi tempi. un innocente lunedi', magari non ecclatante, ma pieno di tante piccole cose che fanno spesso la differenza.
dopo tre settimane tra corsi/sede/notti, torno in ufficio Uodafon a lavorare di giorno; questo vuol dire, quantomeno, aipod sui mezzi (con test delle cuffie nuove)-dj set tutto il giorno per allietare i colleghi-mezzo neurone in servizio. tra poche chiamate prese e molti dischi messi, inizio a studiare per la sera, ci sono i Placebo in concerto.
esco dal lavoro, mi infilo in metro e a casa ci resto il tempo di cambiarmi, ingoiare 4 wusterl in mezzo a due fettine di pane, cuocere 2 uova sode per il fondazzo, preparare un drinketto d`asporto con quello che trovo in frigo, pampero blanco e redbull. vabbeh, non avevo il tempo di triturare il ghiaccio per la granatina...
mentre mi re-infilo in metro, sbucciando un ovetto, penso alla prima volta che sono andato ad un concerto di Brian e soci: c`erano Angie, la Piccolagreis, Gae e Gigio. e forse Renis, forse. Mi ricordo che sotto stretto dictat di Greis mi ero dovuto andare a comprare un paio di pantaloni neri, e cmq non ero riuscito a proporre un look total black come richiesto dall`occasione e dalla mania della suddetta. Ricordo anche che mancava poco salissimo in braccio al Molko, quanto avevamo spinto quella sera. di quella allegra compagnia ieri c`era solo il buon Gaetano, incontrato alla fermata della metro. un paio di chiacchiere, una sigaretta, una sigaretta che fa ridere, quattro sorsi ai vari drink che giravano e poi ciao, ci siamo persi nella calca. Io invece ero con il gruppo "altra puglia", dal quale non mi aspettavo grande agitazione positiva, e invece..
Invece entriamo che si spengono le luci, ma in un attimo ci intrufoliamo senza pause senza paure e raggiungiamo una posizione piu' che avanzata. il tempo di qualche canzone del nuovo album (molto meglio live, nda), di un paio di birrette casomai ci venisse sete, e la band inizia a fare sul serio. e anche noi. poga di qua, spingi di la', butta avanti una romena a fare da apripista, e con una passeggiata di piacere siamo in 5a fila, ora in 7a, insomma..vicini. abbastanza da vedere i piedi di Brian. abbastanza da vedere gli occhiolini da sopra il basso di quel gaione di Stefan a un tipo in prima fila. non abbastanza da evitare una nana malefica, un concentrato di idiozia e massagrassa, che veniva lanciata addosso a chiunque da quei abnormal dei suoi amici. finche' e' finita con la testa direttamente per terra, morta o semplicemente svenuta non so, ma tutti li` intorno ci siamo sentiti meglio. tanto che per festeggiare un ragazzo di fianco a me mi chiede una sigaretta, un pezzo di carta, una cartina. e l`accendino. e vabbeh, dillo subito che ti droghi!
nel frattempo lassu' sul palco gli zii picchiano e fanno saltare la massa, alternano le nuove canzoni a un paio di cavalli di battaglia che servono proprio a scatenare battaglia. si salta, si urla, si suda, e in piu' le nostre ragazze dell`est riescono a andare a prendere le birre e tornare senza versarne nemmeno una goccia (brave!), che spettacolo!!
i mezzi atm mi regalano un`altra grande prestazione, con gli autobus che arrivano giusti giusti, vanno dritti alle fermate e bruciano pure i semafori. sono ancora caldo dal concerto, i timpani fischiano e cerco di calmarli con un po` di aipod soft. arrivo a casa e coi muscoli che iniziano a raffreddarsi, sento i primi dolorini affiorare. ok, ghiaccio, it`s up to you! avvolgo la caviglia nella borsa ghiacciolo e smonto una sigaretta nell`attesa che mi venga finalmente sonno. squilla il telefono. ADE MALAKA, TI KANIS? Iordanis che mi parla dal suo ultimo giorno di liberta'. Riassumo: "non puoi capire cosa ho passato un quarto d`ora fa. stavo bevendo sipuro e ouzo con amici, parlando e bevendo dalle 6 a mezzanotte. prendo la macchina, e in una curva entro in derapata, parlando al cellulare con Andreas perche' era il suo onomastico (auguri anche a te) e puzzavo di alcol che anche i gatti scappavano. davanti a me, tutta la polizia di Salonicco: 4 macchine, 2 camionette, 4 moto; mancavano solo i cavalli e l`elicottero. mi fermano, mi dicono di parcheggiare meglio, se avevo visto la mia faccia -e vado a guardarmi nello specchietto-. un agente mi elenca il menu' delle infrazioni, ma il suo capo si fa commuovere dalla storia del povero farmacista militare iscritto a medicina, e mi dice di sparire con un taxi. io prendo la macchina e lentamente, cercando parcheggio, mi allontano. penso di fare Al Capone e di scappare verso Panorama, ma insomma, non riesco a guidare, cosi' mollo la macchina. Il tassista inveisce con i giovani che bevono e poi guidano..io sto zitto e penso al culo che ho avuto...".
Finisce cosi' questo innocente lunedi', con tante risate mentre il ghiaccio allevia il dolore alla gamba, il thc fa il suo dovere e non smetto di avere un gran sorriso stampato in viso.