Day 1: arrivato in aereoporto, mi e' mancato Gigio. Lui e la nostra ormai classica e benaugurante jobbetta del buonviaggio. Dopo 10' di coda per il check-in col gruppo vacanze avrei voluto scappare e tornare direttamente a casa. Troppi gli zaini Invicta, troppe le valige enormi- troppo enormi per una sola settimana!-, troppe le ovvieta' da italioti turisti da agenzie di viaggio. Ma come sputare su una vacanza offerta da e con la mia mamma?
Sull`aereo tutto bene -spavata compresa- fino all`atterraggio; saranno stati i viaggi in business, ma mi ero disabituato: quando scatta l`applauso posso solo scuotere la testa temendo il peggio. Che, puntualmente, arriva. La scena: 200 persone in coda per il visto, un solo sprtello. Tra chi fa finta di non capire e scavalla la fila disordinata, tra chi scavalla perche' prioprio non ce la puo' fare, mentre la spagnola dietro di me si lamenta pensando che nessuno la capisca, improvvisamente aprono un altro sportello. Immaginate la scena al rallenty: gente che si lancia sotto le fettuccine, altri che le sradicano, vecchi che ci strisciano sotto, bambine sopraffatte dalla calca che perdono le proprie madri, scattate per la pole noncuranti della prole. Da denuncia al telefono Azzurro. Il tutto per ritrovarsi di nuovo in cosa, questa volta pressati dalle aspettative di liberta' e di fuga. Alla fine ce la si fa, e per festeggiare corro al duty free a comprarmi una bottiglia di rum (una settimana e' lunga, guaglio'!), il che mi regala una gag bellissima; sul mio visto un poliziotto segna che comprato dell`alcol, con due righe in arabo. Segnato, segnalato subito come un immorale infedele in un paese muslim. Rido compiaciuto e intasco il bottino.
Poi pullman e viaggio nel buoio del deserto fino al ghetto per europei e meritato riposo. Almeno fino alle 6:30 del Day 2; mentre beato sognavo vengo svegliato da mia madre e da un paio di faccette nere: si e' rotto un tubo e la stanza e' allagata. Io avrei potuto galleggiare spensiereato mentre dragavano il tutto, invece semicosciente sono ovuto uscire e aspettare la risoluzione del problema. Fortunatamente il resto dela giornata scorre tra nullafacienza sul lettino, buffet e un bagnetto che mi riconcilia con Marsa Alam. Scenari marini visti solo nei documentari, pesciolini amici di Nemo che nuotano con me, la barriera corallina a due passi dalla mia stanza mi lasciano letteralmente senza parole. Il sole qui tramonta presto, e in attesa della cena preparo un Cuba per me e mia madre, e mi piazzo col bicchiere sul terrazzo per una bella sigaretta. Lei non conosce il concetto di long drink e se lo scola: adesso dorme come una bambina, mentre io mi vedo Top Gun.
il Day 3 e' scivolato via senza troppe emozioni, se nonche' mi sono tuffato da un pontile per vedere un altro pezzo di reef: ragazzi, e' come nuotare in "Finding Nemo", in compagnia di Piero Angela! Niente in confronto col Day 4, quando era prevista la prima escursione. Ero un po' preoccupato, costretto a stretto contatto con la bassa turistanza ad ascoltare racconti di villaggi esotici, senza possibilita' alcuna di fuga, mi ha lasciato quasi senza sonno. In effetti ho fatto un bel pieno di ovvieta' e appuntato un sacco di "cose e posti da non visitare", ma l`oretta di snorkeling e' stata ancor piu' fantastica. Spero che le foto subacquee rendano giustizia! Per fortuna la sera incontro qualcuno di normale. vado a comprare un rullino con in borsa il Bacardi, e alla domanda di Michele (gli egiziani del bazar si italianizzano i nomi) sul perche' girassi con una borsa grande, rispondo: "perche' non sono musulmano!", sfoderando la magic bottle. Un bicchiere, una sigaretta. La mamma se ne va a nanna, e mi offrono un narghile'. Nel frattempo raccolgo sensazioni, PES 5 alla tv, e info circa un MuFo chiamato chiamato Colonnello. Chissa', penso, saluto e arrivederci all`indomani.
il Day 5 prevede gita in barca, con visita ad un`isola invasa da russi manco fosse Rimini, ma dai colori spettacolari, sabbia bianca e acqua cristallina verde e blu e turchese. Poche centinaia di metri piu' in la' vere e proprie colonne di reef si ergevano in un mare blu, un numero incredibile di pesci pescietti murene e squaletti nuotavano con noi, e scivolare un paio di metri sottoacqua e' pura liberta'. Fantastique! In serata polleggio al Bazar e...fiori nel deserto! accendiamo un narghile' col Colonnello, e buonanotte ai sognatori.
I Day 6 e 7 passano via all`insegna della nullafacienza piu' assoluta: oscillo tra colazione-spiaggia-pranzo-sonnellino-bagnetto, con unica concessione allo sbatti il Cuba con la mamma sul terrazzo...ovvero il riposo nella sua forma piu' assoluta.
Il Day 8 e' quello della partenza, ultimo bagnetto, ultimo risposino sotto al sole. L`arrivo di una nuova infornata di turisti mi da' l`occasione per questa osservazione, e concedetemi l`acidume: la coppia-tipo del villaggio. Lui sfoggia ciabatta d`ordinanza e costume da bagno (con pesanti segni di cedimento nella zona panza-culo), accompagnato dall`immancabile canottiera, sportiva la mattina, elegantemente rifinita con scritte tipo "sex machine" la sera. Per lei e' un tripudio di bikini e pareo, ciabattina col tacco e truppo pesante adattissimo allo snorkeling. La sera vestitini attillati inglobati dalle pieghe della pancia, un turbillon di paiettes e sandalo tacco 10, irrinunciabile per la serata cabaret dell`animazione. In tre parole, OH-MIO-DIO!
Quando e' ormai ora di partire, la cosa piu' strana e' rimettersi le scarpe: dopo una settimana di infradito, mi sembra assurdo dovermele infilare! Odissea finale per tornare a casa, con i voli chiamati a voce. ma insomma, quanto vorrei essere ancora sott`acqua coi pesciolini!
Sull`aereo tutto bene -spavata compresa- fino all`atterraggio; saranno stati i viaggi in business, ma mi ero disabituato: quando scatta l`applauso posso solo scuotere la testa temendo il peggio. Che, puntualmente, arriva. La scena: 200 persone in coda per il visto, un solo sprtello. Tra chi fa finta di non capire e scavalla la fila disordinata, tra chi scavalla perche' prioprio non ce la puo' fare, mentre la spagnola dietro di me si lamenta pensando che nessuno la capisca, improvvisamente aprono un altro sportello. Immaginate la scena al rallenty: gente che si lancia sotto le fettuccine, altri che le sradicano, vecchi che ci strisciano sotto, bambine sopraffatte dalla calca che perdono le proprie madri, scattate per la pole noncuranti della prole. Da denuncia al telefono Azzurro. Il tutto per ritrovarsi di nuovo in cosa, questa volta pressati dalle aspettative di liberta' e di fuga. Alla fine ce la si fa, e per festeggiare corro al duty free a comprarmi una bottiglia di rum (una settimana e' lunga, guaglio'!), il che mi regala una gag bellissima; sul mio visto un poliziotto segna che comprato dell`alcol, con due righe in arabo. Segnato, segnalato subito come un immorale infedele in un paese muslim. Rido compiaciuto e intasco il bottino.
Poi pullman e viaggio nel buoio del deserto fino al ghetto per europei e meritato riposo. Almeno fino alle 6:30 del Day 2; mentre beato sognavo vengo svegliato da mia madre e da un paio di faccette nere: si e' rotto un tubo e la stanza e' allagata. Io avrei potuto galleggiare spensiereato mentre dragavano il tutto, invece semicosciente sono ovuto uscire e aspettare la risoluzione del problema. Fortunatamente il resto dela giornata scorre tra nullafacienza sul lettino, buffet e un bagnetto che mi riconcilia con Marsa Alam. Scenari marini visti solo nei documentari, pesciolini amici di Nemo che nuotano con me, la barriera corallina a due passi dalla mia stanza mi lasciano letteralmente senza parole. Il sole qui tramonta presto, e in attesa della cena preparo un Cuba per me e mia madre, e mi piazzo col bicchiere sul terrazzo per una bella sigaretta. Lei non conosce il concetto di long drink e se lo scola: adesso dorme come una bambina, mentre io mi vedo Top Gun.
il Day 3 e' scivolato via senza troppe emozioni, se nonche' mi sono tuffato da un pontile per vedere un altro pezzo di reef: ragazzi, e' come nuotare in "Finding Nemo", in compagnia di Piero Angela! Niente in confronto col Day 4, quando era prevista la prima escursione. Ero un po' preoccupato, costretto a stretto contatto con la bassa turistanza ad ascoltare racconti di villaggi esotici, senza possibilita' alcuna di fuga, mi ha lasciato quasi senza sonno. In effetti ho fatto un bel pieno di ovvieta' e appuntato un sacco di "cose e posti da non visitare", ma l`oretta di snorkeling e' stata ancor piu' fantastica. Spero che le foto subacquee rendano giustizia! Per fortuna la sera incontro qualcuno di normale. vado a comprare un rullino con in borsa il Bacardi, e alla domanda di Michele (gli egiziani del bazar si italianizzano i nomi) sul perche' girassi con una borsa grande, rispondo: "perche' non sono musulmano!", sfoderando la magic bottle. Un bicchiere, una sigaretta. La mamma se ne va a nanna, e mi offrono un narghile'. Nel frattempo raccolgo sensazioni, PES 5 alla tv, e info circa un MuFo chiamato chiamato Colonnello. Chissa', penso, saluto e arrivederci all`indomani.
il Day 5 prevede gita in barca, con visita ad un`isola invasa da russi manco fosse Rimini, ma dai colori spettacolari, sabbia bianca e acqua cristallina verde e blu e turchese. Poche centinaia di metri piu' in la' vere e proprie colonne di reef si ergevano in un mare blu, un numero incredibile di pesci pescietti murene e squaletti nuotavano con noi, e scivolare un paio di metri sottoacqua e' pura liberta'. Fantastique! In serata polleggio al Bazar e...fiori nel deserto! accendiamo un narghile' col Colonnello, e buonanotte ai sognatori.
I Day 6 e 7 passano via all`insegna della nullafacienza piu' assoluta: oscillo tra colazione-spiaggia-pranzo-sonnellino-bagnetto, con unica concessione allo sbatti il Cuba con la mamma sul terrazzo...ovvero il riposo nella sua forma piu' assoluta.
Il Day 8 e' quello della partenza, ultimo bagnetto, ultimo risposino sotto al sole. L`arrivo di una nuova infornata di turisti mi da' l`occasione per questa osservazione, e concedetemi l`acidume: la coppia-tipo del villaggio. Lui sfoggia ciabatta d`ordinanza e costume da bagno (con pesanti segni di cedimento nella zona panza-culo), accompagnato dall`immancabile canottiera, sportiva la mattina, elegantemente rifinita con scritte tipo "sex machine" la sera. Per lei e' un tripudio di bikini e pareo, ciabattina col tacco e truppo pesante adattissimo allo snorkeling. La sera vestitini attillati inglobati dalle pieghe della pancia, un turbillon di paiettes e sandalo tacco 10, irrinunciabile per la serata cabaret dell`animazione. In tre parole, OH-MIO-DIO!
Quando e' ormai ora di partire, la cosa piu' strana e' rimettersi le scarpe: dopo una settimana di infradito, mi sembra assurdo dovermele infilare! Odissea finale per tornare a casa, con i voli chiamati a voce. ma insomma, quanto vorrei essere ancora sott`acqua coi pesciolini!
2 commenti:
anche se un pò mi sono perso nella tua descrizione sono contento che la tua vacanza ti sia piaciuta....vero?!?
...che invidia...anche io nemoooo!!
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