Il tram

La vita e' come un tram. Parte piano, qualche scossone, procede a tappe e alla fine c`e' il capolinea.

Succede cosi' che anche una grande squadra, ad un certo punto, si fermi. Non a caso la Rosea di oggi titola: "Milan, the end". E come dice Rocco, siamo dei signori, perche' ammettiamo onestamente che 'st`inglesi hanno giocato meglio, e il marchio di Fabregas (LMJ cit.) chiude i sogni europei rossoneri prima addirittura della Primavera, roba da Inter insomma.

Non resta che affogare i dispiaceri nell`alcool, e cosi' ieri sera Giggio+Lucamarja+Francesco(collega LMJ)+MarcoV. (il Gatto de "Il Gatto&La Volpe")+il sottoscritto ci dirigiamo verso un ciainamarket con le birre a pochi euri; prendiamo un tram, appunto, e succede una cosa stranissima: non uno, bensi' 2 controllori ATM ci vengono incontro armati di palmarino. Sommessa parte una bestemmia, Luca si mimetizza coi sedili e scivola verso il fondo. L`associazione a delinquere (perche', diciamolo, di questo si tratta) avvolge il controllore piu' pericoloso, lo circonda e lo subissa di domande interessatissime (si' interessatissime): ho sentito con le mie orecchie cose del tipo "Ma che figo, il palmare!", "Ah, ma controlla il chip!", "Ma perche' non c`e' il numero della tessera sullo scontrino?" e un meno comprensibile "Eh, non ci sono piu' le mezze stagioni", tipo i vecchi che guardano i lavori con le mani dietro la schiena. Tanto impegnati a stordire il controllore, che in 4 non ci siamo accorti che Luca era gia' sceso alla fermata precedente. Mitici!

Si finisce, per la gioia dei vicini, a casa del G&V a seccare le birrette e a cantare Mango (che spacca) a squarciagola, e io me ne torno a casa con la Tirana-Durazzo (la 91, Sandro cit.), perche' in fondo la 61 e' da fighetta.